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Il ritorno, diIshan Sal’Kadrhaal, Dayaq dell’Ordine della Fiamma

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view post Posted on 15/6/2018, 18:41

Il "Membro" per Eccellenza

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Era quasi trascorso un ciclo lunare da quando avevano varcato il portale nell’altro senso, tornando nel luogo da cui erano partiti centotrentacinque anni prima. Malverna era apparsa a tutti diversa, ma per Ishan era rimasta di fatto immutata: arroccata sulla sua altura, traboccante di speranza per alcuni, ricolma di rimpianti per altri. L’avevano abbandonata molto velocemente per raggiungere Lotonero ed interiorizzare quanto vissuto, o forse solo visto, all’interno del Sogno. Dal loro ritorno non vi era notizia di altri superstiti, tuttavia il portale era rimasto attivo.

Come quando la scintilla abbandona delicatamente un corpo per raggiungere il crepuscolo, così il fumo dell’incenso colorava l’aria col suo bianco opaco all’interno della Sala della Meditazione di Axan Su, il palazzo nel quartiere Clematis della famiglia Sal’Kadrhaal da tempo sede dell’Ordine della Fiamma e recentemente tornato in possesso di Ishan. Al centro della stanza, inginocchiato su un tappeto écru privo di ricami, il Dayaq dell’Ordine meditava su quanto accaduto da quando aveva varcato il portale per entrare nel sogno con le decine di Qors al suo seguito. Di questi ben pochi avevano fatto ritorno con lui.
Inspirò profondamente, inalando parte dell’incenso disperso nell’aria, e rilassò all’estremo i muscoli del proprio corpo. Poteva sentire il ritmo del cuore rallentare e ad ogni battito percepire le proprie sensazioni amplificarsi. Lasciò che la mente si espandesse nella sua totalità. L’aria da respirare incrementò il suo peso consentendogli di distinguerne il passaggio nei polmoni, nei bronchi, negli alveoli. I suoni si amplificarono diventando chiari anche in lontananza. Maggiore era l’estensione delle proprie percezioni, minore era la percezione di se nella stanza.
All’interno del palazzo poteva udire i Qor Alov addestrarsi nella Sala del Corpo con lo Yangin, distingueva chiaramente la tessitura dell’etere da parte del Lush nella Sala della Mente, riconosceva i discorsi dell’Istilik nella Sala dell’Essenza.
Inspirò ancora più profondamente e le proprie comprensioni si estesero ulteriormente oltre Axan Su. Riusciva a percepire la posizione dei passeri cinguettanti sugli alberi all’esterno, il flusso di persone nei vicoli del quartiere Clematis e poi oltre immaginare lo scorrere del fiume Ymoeh.
“Corpo…”
Riuscì a vedersi dentro la stanza. Le sue mani erano appoggiate sulle ginocchia, le gambe incrociate, il capo chino, il respiro lento spostava delicatamente le spalle.
“Mente…”
Iniziò ad allontanarsi dalla stanza perdendo di vista la propria figura. Stava volando su Lotonero e lo spettacolo era mozzafiato. Come un’aquila al suo primo volo era combattuto tra la voglia di volare sempre più in alto e la paura di non essere in grado di controllare il proprio percorso. Scese verso il fiume, che ora poteva chiaramente osservare, e vi si immerse.
“Essenza…”
Ed ora era quel fiume. Con vigore ed impeto si allontanò da Lotonero fino a raggiungere la prossimità di Malverna. Divenne onda, e si fermò su una delle sue rive. Camminò per la distanza che separava il fiume dalla cittadella e benché si trattasse di alcune miglia gli parve che il percorso passasse meno di una clessidra. Ed eccole, nuovamente, quelle porte. Ecco il gruppo di bifolchi che avrebbero dovuto oltrepassare il velo insieme a lui. Ed ecco i suoi uomini. Quarantasette Qors dell’Ordine della Fiamma, lo Yangin, l’Istilik, il Lush ed il Pyrodes. Dei cinquantuno uomini al suo fianco rievocò i nomi ed i volti.
“Siete sicuro di voler oltrepassare il portale mio Dayaq” chiese Korìs, Qor Spectra “leggo nei vostri occhi meno convinzione rispetto al solito”.
Poi un leggero colpo sulla spalla, come se volessero chiamarlo. Ishan si voltò ma dietro di lui non vi era nessuno.
<<toc… Toc…>>
Ad ogni piccolo colpo, uno dei suoi qor spariva.
<<toc… Toc… Toc…>>
I colpi erano sempre più forti, i qor sempre meno.
<<toc… Toc… Toc… Toc…>
Il sordo rumore di passi che echeggiavano nel corridoio adiacente alla sala destarono definitivamente Ishan dalle sue riflessioni. Aprì gli occhi un istante prima che l’individuo varcasse la soglia della porta.
“Mio Dayaq” disse Iskandar “i carri sono pronti: possiamo partire per Malverna”
Gli occhi di Ishan si posarono sul volto del Pyrodes.
“Ricordi Korìs?”
Iskandar ebbe un attimo di esitazione poi rispose: “Korìs Asìm, sapeva leggere nel cuore delle persone con grande maestria. E’ sempre stato un ottimo Qor”
“Ne parli come se fossi certo che chi non ha ancora varcato la soglia non tornerà mai più”.
“Non voglio illudermi”.
 
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