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“Buone, vecchie, belle maniere”, di F.A.

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view post Posted on 9/11/2017, 19:40

Il "Membro" per Eccellenza

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In una taverna a Porto Freddo
Lo straniero sedeva da solo in una posizione defilata ma da cui poteva tenere d’occhio l’intero locale. Col viso celato dal cappuccio del pesante mantello, consumò il pasto lentamente, per assaporarne ogni boccone. Al tavolo accanto un gruppetto di uomini discuteva animatamente, complici anche diversi boccali di birra ormai vuoti.
“Aprite gli occhi! Quell’uomo è solo una banderuola al vento!! … Pronto a salire sul carro dei vincitori per salvare le sue grosse chiappe! Mentre a noi poveracci tocca sgobbare e crepare… “
“Basta! Io dico che è ora di farla finita! Non se ne può più… Molti dei nostri figli sono morti per seguirlo… E per cosa??
Il tizio che sembrava tenere le fila della combriccola, li incalzò di nuovo: “Dici bene, Marcus. Ci ha fregati tutti quanti. Ha convinto la gente a seguirlo e poi sul più bello ha voltato le spalle! Che schifoso!! …. E’ ora di ribellarsi! …. Tu che ne pensi? “–disse rivolgendosi all’unico che ancora non aveva parlato.
“Ragazzi, ve lo dicevo io! -Buuurpp!! – … Era chiaro che ci avrebbe abbandonati, che non gliene frega niente… Le tradizioni…HIC! Sono roba per tenere buoni i creduloni… Ma lo sapete o no che l’hanno perfino visto civettare con una straniera? Pare sia una pappamolle, una di città…”
“Già…Se andiamo a vanti così, ci scommetto le mutande che se la tirerà in casa… Ci mancava solo questa!”
“Hai ragione, vecchio mio! Hai proprio ragione Marcus… HIC! La figlia della cuoca mi ha detto che a palazzo hanno un ospite di riguardo...HIC! e che devono cucinare per una persona in più!”
Lo straniero bevve l’ultimo sorso dal proprio bicchiere, quindi si alzò e fece per avviarsi alla porta. Quel movimento attirò l’attenzione degli uomini ed uno di loro, in particolare, notò il fregio inciso sul parabraccio di cuoio del forestiero.
“Ehi, Tu! Sì dico a te straniero! Dove…HIC! dove hai preso quel bbracciale? Mi pare di averlo sgià visto… HIC! ..da qualche parte…”
La figura si fermò un attimo, poi con la mano più vicina al tavolo strinse il bordo del mantello scostandolo appena e rendendo ben visibile il simbolo anche agli altri uomini. Restando girato di tre quarti, col viso ancora celato dal cappuccio rispose lentamente, con voce ferma: “Avete ragione, Edvin”.
Il gruppetto fu preso di sorpresa da quelle parole.
“Ehi, guarda guarda…. Una femmina! – Il capo si alzò e le si parò davanti per impedirle di andarsene poi si avvicinò, fino a sbirciare sotto il cappuccio. “Edvin!!...Amico, perché non ci hai detto prima che conoscevi un bel bocconcino come questa? … Accipicchia! E’ anche armata….”
Quindi con fare mellifluo ed allusivo si rivolse alla donna: ”Di’, tesoro… ma quel ferro lo sai usare almeno? Se vuoi ti faccio vedere io come usano la loro spada… i veri uomini!”. Gli altri compari scoppiarono in una gran risata. La donna non reagì e restò immobile. L’uomo si avvicinò ancora e allungò un braccio per cingerle un fianco, la tirò a sé e proprio quando credette di poter riuscire a baciarla ricevette per tutta risposta una ginocchiata al basso ventre; l’istante successivo un secondo compagno finì immobilizzato con la faccia premuta sul tavolo e una lama di pugnale conficcata a pochi millimetri dal proprio naso.
“Accidenti ragazzi! Il bracciale! HIC! Ecco dove l’avevo ho sgià visto… Ehi ehi, calma! Donna… Signora… O come cavolo vi chiamate…HIC! Eh-ehm… Mettete via quell’affare, per favore… I miei amici stavano solo scherzando, non volevano farvi del male…”
“Già, ne sono sicura”. Rispose sarcasticamente la donna mentre rinfoderava il pugnale.
“Perdonate, non vi avevo riconosciuta! Ma che diamine ci fate qui?”
“Anche io stento a riconoscervi, Edvin... Tornatevene a casa a smaltire la sbronza e a darvi una ripulita. Domani mattina passerò a prendervi di buon’ora, avremo l’onore di sedere alla tavola dello Jarl per pranzo”.
L’uomo la guardò incredulo. Non era certo di avere compreso bene quelle parole.
“Giusto perché lo sappiate: l’ospite di riguardo di Yngvar è vostra figlia. Quella piccola ha più giudizio e più coraggio di voi e di me messi assieme…. Vi ha perdonato, ma si aspetta di riavere un padre, non un ubriacone.”
Detto ciò, se ne andò e scomparve velocemente nei vicoli della città, lasciandoli alle loro discussioni.
“Ehi Edvin… ma davvero conosci quella… belva?”
“Gìà… Marcus dice bene! OHIOHIAAAAARGH! COF! COF! Dammi una mano a tirarmi su… Ma chi diavolo..?“
“Miei cari, ve lo devo proprio dire! HIC! La forestiera pappamolle, l’amichetta dello Jarl… Beh, ecco.. credo l’abbiate appena incontrata!”
 
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