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Momenti e sogni , di Archeo

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view post Posted on 3/11/2017, 11:23

Il "Membro" per Eccellenza

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Pianeta della Galassia esterna

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Culla di Man, taverna.
“Sparviero ha sbagliato, ha scelto il Barnaba sbagliato.”
“Archeo, perché gli hai dato il cristallo?”
“Non lo so, ma avete visto i suoi occhi? In quel momento, mentre tutti noi non sapevamo cosa fare, lui aveva già preso una decisione. Certo, era insicuro, ma i suoi occhi brillavano di una luce che non avevo mai visto. Amore e speranza ricolmavano il suo cuore e in quel turbinio di emozioni che emergevano dai suoi occhi io mi sono fidato. È stato Sparviero, con il suo sacrificio, a riunire Barnaba, non il cristallo. In cuor suo sapeva che non sarebbe uscito da quel posto.”
“Quindi, il cristallo è stato inutile.”
“No, è servito più di quanto voi pensiate. Il cristallo è stato recuperato per Sparviero, e nel momento in cui siamo usciti dal mondo dei sogni, si è creato un legame tra lui e i sogni contenuti nel prisma. Con quel profondo legame, il cristallo ha spinto Sparviero a prendere coraggio, a seguire il suo cuore e a decidere. Anche se in quel momento risultava ai nostri occhi inutile, senza di esso tutto ciò non sarebbe accaduto e, nel momento della scelta, Sparviero non me lo avrebbe chiesto.”
“Allora tiriamo su in alto i calici e brindiamo!”
“Sì, brindiamo all’uomo più coraggioso di tutta Numea!”



Notte calma, durante il sonno.
“Ancora tu? Pensavo che saresti sparito dopo la distruzione del cristallo!”
La figura nell’ombra, con tono calmo e profondo, rispose.
“Il mio compito, qui, non è ancora concluso.”
Archeo si sedette su una panchina e l’ombra fece lo stesso. Nell’oscurità della notte, tutto sembrava tranquillo e in quel silenzio le domande e i ricordi dell’innocente affioravano nel sogno.
“Quando siamo andati a recuperare il Cristallo sei stato tu a guidarci attraverso il mondo dei sogni? Io ero l’unico innocente della spedizione e mi rendo conto di non essere in grado di guidare tutta quella gente in quel luogo.”
“A questa domanda non posso ancora risponderti, ma una cosa ti posso dire: non sottovalutarti.”
Una luce bianca canalizzata si infranse su una parete. Un sospiro interruppe il silenzio creatosi in quel momento.
“In quei giorni ho perso tanti amici, tanti fratelli. Lucio, Sorriso…”
“Sapevamo tutti a cosa stavamo andando incontro.”
“Ma alle perdite non si è mai veramente pronti.”
Gli abbracci, i sorrisi e i visi di quelle persone così care ad Archeo venivano costantemente proiettate compromettendo, in questo modo, il buio della notte. Nel guardare quei momenti, una lacrima scivolò sul volto del giovane. La saggia figura, che mai si era fatta vedere in volto, per consolare l’innocente disse:
“Questi ricordi rimarranno qui. In questo luogo verranno custoditi e tu, quando vorrai, potrai guardarli ancora una volta.”
Archeo fissò a lungo la figura cercando un viso che mai si era posto il problema di trovare. Nel guardare l’ombra, l’innocente si accorse che la figura aveva un mantello. Il nero velo copriva il bianco immacolato.

Quando la goccia toccò la terra bagnata dalla rugiada, le proiezioni si interruppero e il nero della notte tornò a dominare
 
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