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Il sole del crepuscolo, stava tramontando sulla tetra roccaforte, gettando sul terreno sterile ed incolto ombre tetre e lugubri.
All’interno della roccaforte fervevano i lavori di riparazione, dopo l’ultimo attacco molte delle mura erano danneggiate e pericolanti. I fratelli minori si prodigavano assieme agli artigiani della Legione per riparare quella che per ogni legionario era considerata casa. In tutto questo affaccendarsi, per i corridoi ancora intatti si aggirava una nera figura piumata. Il rumore delle pietre spostate e calcinacci aveva reso la corvide irrequieta, essa solcava a grandi falcate, il terreno marmoreo della propria stanza o gabbia come chiamava lei, le orecchie animali così sensibili a quel frastuono, parevano voler sanguinare, persino la voce profonda e petulante di Bran era sovrastata da tutto quel frastuono. In cerca di un po' di pace, si diresse nell'ala opposta e inesplorata del castello, quand’ecco che una melodia prese ad allietare le sue povere orecchie, la musica, sembrava provenire dalla sala principale. Griselda, incuriosita fermò un fratello che era li di passaggio e chiese: ”Fratellino, chi è il maestro che suona tanto volentieri? ” La giovane furia, snudo i denti acuminati, sbuffando una risata roca al suo dire, le labbra nere arcuate in un ghigno divertito, quasi la risposta fosse un ovvietà : “Eh Eh è Fratello Halbu che suona il clavicembalo nella sala del refettorio …è da tempo immemore che non lo sentivo suonare, da quando Genara…sai..” La giovane furia si umettò le labbra, incupendosi “Sai l’aveva presa malissimo, ma piano piano sembra tornato quello di una volta…sembra…. ma ora scusa Griselda... devo finire i lavori altrimenti Thauron mi appende per i piedi al muro che sto riparando” disse mordendosi il labbro inferiore. Griselda rispose: “Beh se ciò accadesse magari mi farebbe mangiare un po’ della tua carne!” Sibilò Griselda restituendo al legionario un sorrisetto malevolo. Incamminandosi verso quella musica. Gli occhi oscuri della chimera serpeggiarono in quella stanza semibuia, intravedendo da prima, la figura di un lungo arco nero come la notte e delle sinistre frecce nere e poi Halbu che muoveva con leggiadria le dita affusolate, sui tasti del clavicembalo. Melodia Griselda silenziosamente trovò posto non troppo lontano dall'artista, osservandolo nell'oscurità, silente. Lasciò che quel brano la travolgesse intensamente, e solo quando l'ultima nota fini di riecheggiare tra le dure pareti che Griselda applaudi. “Halbu!” esclamò occhieggiandolo, il viso di Griselda era contratto in un'espressione sorpresa: “Non sapevo che suonassi così bene” Halbu sorrise debolmente e rispose: “Grazie, sai in realtà molti fratelli lo sanno, tu in effetti non mi hai mai visto suonare, perché non suono da quando….beh….lasciamo perdere…., piuttosto non ti ho visto in giro, io sono stato qui ad allenarmi” disse volgendo il proprio busto, a favore della corva. Io e Bran avevamo bisogno di stare un po' da soli...” disse accarezzò distrattamente la testa scheletrica di quel contenitore d'ossa, “Forse una di queste sere potremmo recuperare il tempo perduto in una taverna, sai… Senza Vero è sempre indaffarato con il nuovo piccolo arrivato e non ha molto tempo per me” disse con uno sguardo perso nel vuoto e distendendo e labbra nere in un sorrisetto sghembo. Halbu corrugando la fronte rispose “capisco, sai come ho detto sono tornato a suonare questo clavicembalo come nuovo inizio…ho pensato molto all’ultimo scontro con gli Harumaniti, a queste divinità che sono comparse….ora ci troviamo su una strada buia, e non capiamo cosa ci aspetta….che intenzioni avranno? Saranno benevoli o tutt’altro? Non lo so…quello che so invece, è che purtroppo siamo sempre di meno, molti sono morti, e nuovi fratelli faticano ad arrivare….spero che la situazioni migliori in futuro…” Halbu rivelò quei suoi timori posando gli occhi così simili a quelli di Griselda su di essa, quasi a ricercare una risposta che sapeva in cuor suo che la chimera non avrebbe potuto dargli. Griselda sospirò, avvicinandosi al suo fratello maggiore disse: “Non ti angosciare per il futuro.. vedrai che nuove furie arriveranno, e chissà…..forse qualche altra chimera.. poi ci sono io come nuova sorellina no?” Disse, consolandolo a suo modo posando una mano piumata sulla spalla della furia. Halbu le sorrise: “E’ vero, ormai non sei più una semplice chimera per noi, ma una nostra sorella”disse afferrando la mano sopra la propria spalla: “Ho promesso a Senza Vero di proteggerti in sua assenza” affermò, per poi lanciare uno sguardo denso ed ispirato alla piumata, e continuò: “ed è quello che farò, ora come non mai dobbiamo rimanere uniti!” Disse con un tono deciso, stringendo in una morsa più avvolgente la mano della ragazza. Griselda annui silenziosamente a quelle parole, arcuando le labbra piene in un sorrisetto sincero : “Beh...anche io posso proteggerti, Fratello mio “disse accarezzando la mano di Halbu, poco prima che il suo stomaco iniziasse a gorgogliare “Hmm ho fame “ rispose la corva, “spero che stasera ci sia qualcosa di diverso dal solito cibo insipido!” Rispose divertito Halbu: “sei proprio capricciosa..eheheh beh molto bene..andrò a caccia, stasera alla taverna ci sarà carne per tutti!” Quelle parole risollevarono il morale di Griselda non poco, mentre Halbu imbracciò l'arco, Griselda rispose: “Bene, Io torno al mio giro.. vienimi a trovare ogni tanto, dopotutto ho la gabbia più bella del castello..con persino del marmo nero come pavimento” disse entusiasta, muovendo impercettibilmente le sue ali nere. Halbu rise e rispose: “Ahah ti fai viziare eh? Sai come convincere le persone!” facendo l’occhiolino a Griselda, che rispose maliziosamente ” Sai…Ho i miei metodi persuasivi.. A stasera Halbu….buona caccia la fuori!” E così dicendo a piccoli passi Griselda si congedò, proseguendo la sua esplorazione. Halbu sospirò passando le sapienti dita sulla faretra di pelle e sulla coda di uno dei suoi dardi, meditabondo, pronto ad andare a caccia nella tetra e fitta boscaglia, mentre ormai il sole lasciava posto alle tenebre più cupe. |