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Notte di Brace, di Aryn Grimwulf

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view post Posted on 25/9/2014, 18:28

Il "Membro" per Eccellenza

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Il fuoco nell’accampamento dei Nomadi era ormai spento e le braci rimaste pulsavano di un rosso cupo come delle piccole stelle incandescenti. Seduto davanti a quella piccola fonte di calore vi era Aryn intento, come suo solito, a meditare in silenzio. L’uomo sembrava non muoversi e non curarsi di ciò che lo circondava, in fondo era al sicuro con i suoi compagni a differenza delle intersezioni dove anche dormire poteva essere un sonno tendente all’infinito. All’improvviso sentì qualcosa toccargli la guancia destra, si voltò di scatto per controllare e notò due piccoli occhietti neri fare capolino da dietro la sua spalla assieme ad un rossa lingua biforcuta.

-Oh…Eshe, che ci fai qui fuori? Non hai sonno nemmeno tu…?-

Disse il mago con un sorrisino perdendosi per qualche istante nel movimento sinuoso, quasi ipnotico, del rettile che si stava pacificamente attorcigliando attorno al suo collo. Aryn non aveva idea se quella creatura capiva ciò che gli veniva detto, ma ultimamente aveva la sensazione che fosse molto più che un semplice serpente di Fahar. Il rettile ovviamente rispose alla sua domanda con un sonoro “Fshhhhh” e poi posò la testa poco più giù della sua spalla intento, forse, a fissare i tizzoni ardenti

-Il fuoco ha una bellezza tutta sua vero? Ci riscalda, ci offre la possibilità di cucinare il cibo, di forgiare armature, spade o di illuminare la più buia delle notti….eppure sa essere distruttivo e senza pietà.-

Prese un respiro profondo e soffiò con forza sui tizzoni, una piccola nevicata di cenere si levò nell’aria e le braci presero a pulsare più velocemente e vigorosamente. Il mago non riuscì a non associare quell’immagine alla loro situazione attuale, piccoli esseri pulsanti di vitalità che si stringono uno vicino all’altro per mantenersi vivi.

-Guarda Eshe….-

Disse all’inconsapevole serpente

-Sembra quasi che i tizzoni siano una nostra piccola rappresentazione di come ci vede la natura- utilizzando un rametto indicò alcune braci – Vedi…qui c’è Sparviero immerso in tanti piccoli frammenti ardenti, diviso nel dubbio fra noi e le sue responsabilità da sapiente, poi ci sono io vicino a Najla ed al mio fianco c’è Vixiar e vicino a lui…ooh!-

Esclamò indicando con il rametto un tizzone che improvvisamente aveva ripreso ad ardere di vivide fiammelle rosse, proprio vicino alla brace rossa che doveva essere Vixiar nella sua immaginazione

-Questa è Luna! Si sarà infiammata per qualche motivo…probabilmente ce l’ha con me ma non temere Eshe, a noi non farà mai del male.-

Il mago abbandonò il bacchettino sghignazzando fra se e se, sospirò e disse

-Alla fine siamo rimasti uniti, non è facile con tutto quello che è successo ma siamo ancora qui…Liberi…veramente Liberi. Certo ci saranno altri momenti difficili come o più di quelli che hai visto nell’ultima intersezione, dovremmo discutere molto fra noi e con i nobili, la nostra situazione ha destato parecchio scompiglio questa volta. Oh a proposito hai visto che sono stato picchiato da un Cavaliere? Non capita a tutti eh… come dici? –

Aryn accostò l’orecchio alla linguetta biforcuta di Eshe, instancabile strisciolina rossa sempre in movimento per sondare i cambiamenti del mondo che la circonda

-No no…non credo sia malvagio quel Cavaliere, faceva il suo lavoro in fondo…è stato tutto un malinteso e quando la situazione è tesa ci vuole poco per infiammare gli animi, definirsi “liberi” ha il suo prezzo piccola amica mia. Siamo un insieme di uomini e donne, provenienti dai posti più diversi ma uniti sotto il vessillo della libertà in tutte le sue forme ed accomunati dall’amicizia. Siamo nomadi, viaggiamo sulla strada maestra come ci ha insegnato John, ovunque essa ci porterà saremo sempre assieme.…qualunque sia la destinazione noi non saremo mai soli.-

Aryn alzò lo sguardo al cielo, nella notte buia nessuna stella brillava in cielo…troppe nuvole si erano addensate sopra il loro accampamento. Si rivolse nuovamente al serpente, suo improbabile compagno di dialogo in quella notte insonne

-Che ne pensi Eshe di tutto questo?-

Improvvisamente nella notte una voce rispose:

-Penso che questa se la racconto a Vixiar riderà per almeno un anno…e sai quante battute colorite riuscirà a produrre in locanda sul fatto che parli con un serpente…!-

Il mago sobbalzò e guardò ad occhi sgranati l’incolpevole rettile per poi accorgersi che la voce proveniva alla sue spalle…era
Najla che con lo sguardo assonnato si sedeva pesantemente al suo fianco.

-Aryn…sul serio…tu pensi troppo, vieni a dormire…tutte le tue teorie saranno lì ad aspettarti anche domani mattina-

Il mago sorrise e rispose pacatamente

-Come faccio a dormire…l’ultima intersezione è stata ricca di avvenimenti, ci sono molte cose su cui devo riflettere e studiare, dalla nostra situazione particolare con i gruppi nobiliari fino alla guida alata ed alle letture delle mie rune prima dell’intersezione…e poi c’è quella…lì…-

Concluse la frase con una smorfia del volto mentre Najla emise un sonoro sbuffo e si prese la testa fra le mani

-Clementine! Aryn…lasciala stare credo abbia capito cosa le volevi dire…lo abbiamo capito tutti non la smettevi più di infastidirla!-
Il mago la guardò con gli occhi ridotti ad una fessura e sibilò tagliente

-Infastidirla? Quella ha ucciso John! Prima Virgola la vuole morta, facciamo di tutto per catturarla e quando la troviamo..dannazione è seduta a fumare e bere nella tenda delle Ceneri! Ma siamo impazziti…? Secondo il suo ragionamento è lecito uccidere qualcuno perché ti ha messo “i bastoni fra le ruote”…Ammesso che John abbia sbagliato a fare quel che ha fatto con lei, è un pochino estremo uccidere qualcuno nella mente del Signore degli Incubi perché ha interferito con la tua idea di vita. Accidenti se ragionassimo così dovremmo uccidere praticamente chiunque non la pensi come noi! Che poi non ha spiegato un bel niente nel dettaglio…è stata molto,TROPPO, vaga…ed io non mi fido!-

La ragazza notò la vena sulla sua fronte ingrossarsi…sintomo che il mago si stava alterando…

-Uff…Aryn…credo che abbiano tutti capito quello che vuoi dire non serve che tu lo ripeta quello che intendo io è che dovr…
Aryn la interruppe

-Dovrei cosa? Mi avete messo ko perché stavo cercando di insegnarle che non può uccidere chiunque le faccia un torto per quanto grande che sia è…è un dannato omicidio! Ha ucciso un nomade, un Re, un mio amico!-

Najla prese Eshe che stava cercando di farsi strada, disperata, fra il gesticolare concitato del mago e la spalla della sua padrona.

-Aryn… non possiamo fare nulla per ora, magari la prossima volta avrai più tempo per PARLARE con lei senza che ci sia Virgola o tutto l’accampamento…chiaro? Parlare…non urlare…che poi, siamo sinceri…se Luna non ti stendeva non avresti più smesso di ciarlare…ti conosciamo bene. Tu non volevi cedere e lei, forse, non voleva dirti nulla di più di quanto non avesse già detto in quella sede e davanti a tutti.-

Aryn alzò le mani al cielo

-Ecco! Appunto! Miracolosamente tutti gli hanno creduto e la morte di John per mano sua è stato “un contrattempo lungo la sua strada”…anche Virgola la voleva morta e poi ha cambiato idea così, in 5 minuti!-

La maga gli mise una mano sulla spalla

-Aryn…se Clementine avesse voluto avrebbe ucciso anche te in un istante mentre tu le puntavi il dito dandole dell’ assassina…si stava innervosendo, avevamo paura che perdesse la sua freddezza e ti mettesse a tacere, per sempre.-

Il mago sbuffò

-Ecco si, ottimo! Così al secondo omicidio forse qualcuno mi avrebbe ascoltato…è pericolosa e non ci dice tutta la verità!-
La maga, esasperata, cambiò discorso…come al solito non sarebbe arrivata a capo di niente con lui in quei momenti

-Che mi dici della “guida alata”…non mi hai più fatto sapere nulla a riguardo, scoperto qualcosa? -
Aryn fece un “oooo” e cambiò letteralmente espressione. Compiaciuto e disse tutto di un fiato

-Ci devo parlare assolutamente…sempre che sia “Lui” la guida alata… e credo proprio di si!-

Un sorriso sbieco gli apparve sulle labbra e Najla, apprensiva come sempre, lo redarguì

-Stai attento…è un terreno pericoloso, ultimamente succedono cose strane, tu stesso leggendo le rune lo comprendi meglio di me…-

Il mago dalle vesti nere fece cenno con il capo

-Stai tranquilla, starò attento ed in ogni caso non farò nulla senza informarvi tutti, come quando ho parlato con Lord Buio…beh magari a Sparviero ci penso su prima di informarlo…sai come è… da quando è diventato un sapiente mi da l’impressione che a volte abbia smarrito se stesso…-

Il mago lanciò un piccolo pezzettino di legno nel fuoco il quale si incendiò quasi subito sparendo in pochi istanti, inghiottito dalle fiamme e, successivamente, dall’oscurità.

-Fra l’altro Najla lo sai che secondo me il gruppo dei Primi Figli dell’Incubo, seppur con le dovute e giuste considerazioni, è molto simile al nostro? Sono molto diversi fra loro ma convivono pacificamente, come noi sembrano apprezzare la pace e la convivenza nella diversità ove possibile. Sarà solo una mia impressione ma per quanto mi faccia comunque un pochino paura, lo ammetto, è stato un piacere parlare con Lord Buio. Sono molto più comprensivi loro di alcuni umani…e forse anche più affidabili in alcune cose. -

Najla non disse nulla, dopo tutto erano stati spesso additati come “inutili” o “zavorra” dagli umani del loro campo solo perché liberi e senza obblighi, erano il capro espiatorio perfetto a cui dare la colpa di ogni cosa. Salvo poi venire pestati per ottenere da questa “zavorra nomade” quello che avrebbero dato volontariamente se solo lo avessero chiesto…magari anche con un “per piacere” che non fa mai male

-Aryn…ne possiamo parlare domani…ho sonno, ti prego…cosa posso fare per convincerti a venire a letto-
Il Mago fece un sorriso malizioso che attirò ovviamente l’attenzione della donna e disse

-Prometti di non dire a Vixiar che stavo parlando con Eshe…ed io vengo a letto!-

Najla gli diede un buffetto ridendo

-Se il solito scemo…va bene non dico nulla…!-

L’uomo rise e si alzò assieme alla sua compagna, le lanciò il braccio al collo (cosa che piacque molto a Najla…un po’ meno ad Eshe che si trovò il braccio del mago sopra la testa) mentre entrambi si avviarono con passo lento verso il carrozzone.
La mattina seguente Aryn uscì alle prime luci stiracchiandosi nell’aria frizzantina, si avvicinò a quello che rimaneva del fuoco con l’intenzione di accenderne un altro per preparare la colazione. Con sua sorpresa notò che i tizzoni della sera precedente pulsavano ancora timidamente; poco…ma erano ancora caldi. Sorrise e con un sussurro rivolto a quei carboni inanimati disse:

-Non è facile uccidere la Libertà…-

Dopo mezza clessidra da quei tizzoni brillava un fuoco vivo ed intenso…lucente e caldo come il legame che teneva paradossalmente uniti quello strano gruppo di nomadi. La Libertà.
 
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