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Viaggio a Caladan, di Sparviero

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view post Posted on 19/10/2014, 16:12

Il "Membro" per Eccellenza

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E’ mattino. Due uomini ammantati di nero seguono un sentiero, mettendo con fatica un passo dietro l’ altro.

<<anf… Anf… Sparviero, mannaggia a te… se ci fai perdere un’ altra volta perchè tieni la cartina al contrario, giuro che quando ritorni alla realtà umana ti decurto la paga. Anzi, la riduco a vitto e alloggio, e scordati la tutela sindacale!>> borbotta la figura più anziana, appoggiandosi faticosamente a un bastone.

<<ma Maestro, non vorrei farvelo notare, ma voi già non mi pagate!>> recrimina il giovane Sapiente, aiutando il maestro a camminare.

<<e allora? Io ti pago in natura Sparviero: ti insegno un sacco di cose importanti! Come passare fra le realtà, quali libri studiare e quali no, e non ci crederai ma anche come tenere una cartina! E l’ esercizio di oggi è: riesci a farci arrivare a Caladan prima che sopraggiunga la morte d’inedia? Sbrigati e cammina!>> Risponde il vecchio Mercante.

Il ragazzo sospira, sorridendo. <<mi arrendo, Maestro, voi avete sempre ragione!>>

I due camminano in silenzio ancora per qualche minuto, percorrendo il sentiero che costeggia il lago. Poi, il ragazzo si ferma.


<< Maestro, Caladan! Siamo arrivati!>>

Davanti a loro si erge una grande cittadella, circondata da delle alte mura di marmo bianco che riflettono la luce del mattino. Parte delle mura abbracciano uno spicchio di lago, creando un porto in cui attracca qualche piccola barca.

<< Caladan!>> Esclama il vecchio, sollevato. <<grazie alla mia saggia guida siamo arrivati sani e salvi. Vedi che quando mi ascolti impari cose utili, Sparviero?>>

Il ragazzo annuisce, troppo stanco per rispondere, fermandosi proprio davanti alle porte della città.

Il vecchio Sapiente si siede su un masso alle sue spalle, poco più in là, sul ciglio del sentiero.
<<bene, Sparviero. Eccoti arrivato, dunque. Ti ho portato fin dove ho potuto. Da adesso in poi, basta scherzare. Devi dimostrare di aver capito quanto sto cercando di insegnarti. Fra poco tornerò alla realtà umana. Tornerò a prenderti fra un mese... e mi aspetto che tu abbia scoperto qualcosa di interessante.>>

Il ragazzo annuisce, sorridendo, lo sguardo sempre fisso sulle porte della città. <<non si preoccupi, Maestro. Non sprecherò quest’ occasione. Un lasciapassare per la biblioteca di Caladan… la dimora dei Nùristel, uno dei casati più antichi e dediti alla conoscenza fra gli Arcani. Un giorno mi spiegherete quanto avete pagato Lord Nùristel per convincerlo a lasciarmi accedere alla Grande Biblioteca.>>

Il Mercante sorride. <<di questo non preoccuparti, Sparviero. Io sono un mercante… e negli affari ci vuole naso. E io modestamente ne ho uno magnifico!>> Il vecchio Sapiente ridacchia fra sè e sè, prima di ricominciare a parlare. <<un buon Mercante deve sapere anche quando far uscire soldi dal borsello, oltrechè farceli entrare. Diciamo che questo è il mio investimento su di te. Sul futuro di Numea…>>

I due stanno in silenzio per un po’. Poi il ragazzo parla, sempre dando le spalle a Barnaba.

<<... E’ da quando sono entrato nelle Intersezioni per la prima volta che sogno di arrivare in questo luogo. Che sogno di giungere dove nessun altro uomo è mai stato… e di scoprire cose che nessun altro sa.

E se oggi sono qui… se sono un Sapiente… se ho costruito puntelli, sigillato realtà, parlato con Materia, combattuto contro Tempo e visto Magia… lo devo a lei.

Grazie, Barnaba. Davvero.>>

Ma nessuno risponde. Quando il ragazzo si gira, dove c’era prima il suo maestro non rimane che un sasso.

Solo una voce, risuona, nel vento… <<buona fortuna, Sparviero… e ricorda, nelle biblioteche non si deve fare rumoreeee…>>

Il ragazzo sorride, e si avvia deciso verso le porte.



Le guardie alla porta lo squadrano sospettose. Non si aspettavano di vedere un umano.

<<buona Giornata. Sono qui per consultare gli antichi tomi della Grande Biblioteca. Ho un regolare permesso firmato da Lord Nùristel. Dovreste essere già stati avvertiti del mio arrivo.>> esordisce il Sapiente, porgendo loro un frammento di pergamena ingiallito dal tempo.

Le guardie prendono la pergamena senza una parola, e la esaminano con cura.

Dopo molto tempo, uno di loro si avvicina allo Sparviero. <<sembra autentico. Mi segua, Sapiente. La scorteremo alla biblioteca. Le verrà assegnato un alloggio per il tempo che resterà a Caladan. Lo stesso vale per il vitto, come da accordi presi con Barnaba.>>

Il ragazzo annuisce. Le guardie aprono immediatamente le porte, e lo conducono all’ interno della Cittadella.

Attraverso strade ordinate e ben curate, come si possono vedere fra gli umani solo a Vesperia, il ragazzo viene condotto ad un enorme edificio emisferico.

<<finalmente. La Grande Biblioteca dei Nùristel…>> sussurra sottovoce lo Sparviero, varcando cauto la soglia.



La Grande Biblioteca si compone di un’ unica, grande, stanza emisferica. Da una singola apertura nel soffitto, nel suo punto più alto quasi di una trentina di metri, proviene la fioca luce del mattino.

Le pareti di marmo bianco, lavorato finemente, sono costellate di piccoli vani scavati direttamente nella roccia, in cui sono riposti tomi di ogni dimensione, vecchi e nuovi, pergamene arrotolate con cura e frammenti di carta ingialliti dal tempo, fin quasi al soffitto.

La biblioteca è vuota. L’eco dei passi dello Sparviero risuona per la stanza.

I manoscritti sono divisi in sezioni. Ad ogni argomento corrisponde uno spicchio della sfera. Vi sono libri di politica, d’ astronomia, di scienze naturali, di ogni campo che la ragione può comprendere. Mentre lo Sparviero le percorre, ricorda ad alta voce le sezioni che gli interessano.

<<dunque… Barnaba mi aveva elencato una serie di sezioni adeguate al mio livello di studi. Mi pare di ricordare… la sezione sulla vita dovrebbe contenere dei tomi interessanti. Allo stesso modo, la sezione sulla morte. Mi ha avvertito che potrebbero esserci dei piani per la costruzione dei golem. Da qualche parte dovrebbe esserci qualche tomo anche su antichi manufatti arcani. Ed infine… la sezione sullo studio degli astri, e la predizione delle intersezioni.>>

Lo Sparviero si ferma, al centro della stanza, e sospira. <<ho un mese. Un mese per riuscire a studiare questi argomenti e scoprire qualcosa di interessante, e non basterebbe un anno. Non basterebbero dieci anni, a dirla tutta.>>

<<non ho tempo di studiare tutto. Devo scegliere qualcosa, e concentrarmi su di quello… non c’è tempo di fare tutto. La domanda è… cosa dovrei studiare?>>

Il ragazzo prende una sedia di ferro battuto.

<<la vita… se potessi scoprire qualcosa di interessante in questo argomento, forse potrei imparare a curare le persone. Ma non sono un guaritore… non bravo come Barnaba, almeno. Però, forse…>>

<<la morte è fuori questione. C’è già troppa morte, in questo mondo… sono venuto qui per trovare qualcosa per salvare delle persone - non per ucciderle.>>

<<lo studio dei golem… ecco qualcosa di interessante. Se solo potessi trovare dei piani… sono sicuro che Edward Aldrich, il professore dell’ accademia, potrebbe aiutarmi a costruirlo. E se riuscissimo a creare dei golem… saremmo molto più al sicuro, nelle intersezioni. E’ un’ antica arte, perduta da secoli…>>

<<i manufatti arcani mi interessano, in quanto incantatore… ma sto già facendo un corso con Edward per la creazione di oggetti, non devo perdere di vista le altre cose.>>

<<ed infine… lo studio degli astri. La predizione delle intersezioni.>> Conclude.



Il ragazzo siede a lungo, pensando sul da farsi. Pomeriggio arriva e passa, ed è ormai sera quando il ragazzo finalmente parla nuovamente. Non si è mosso, nè per mangiare nè per sgranchirsi le gambe, da ormai otto ore.

Quando parla, la sua voce è roca. <<e’ ora di prendere una decisione. Ho perso fin troppo tempo.>>

<<sono tutti argomenti interessanti… ma ho speso troppi sforzi nelle mie ricerche sugli astri per lasciarle andare proprio ora. Forse non troverò esattamente quello che voglio… ma ogni passo mi avvicina di più.

Studierò i modi degli Arcani di predire le Intersezioni, e quanto sanno gli Efori sui moti celesti.

Certo, studiare le sezioni sulla vita, e sulla morte, potrebbe darmi più potere, così come saper costruire i Golem mi darebbe un’ importanza politica invidiabile… ogni Lord di Numea vorrebbe un Golem come guardia del corpo.

Ma non sono qui per il potere. Sono qui per la conoscenza.
E saper predire le Intersezioni meglio potrebbe essere inestimabile…

Fra l’ altro, ricordo che David Soffiodivento mi diceva che il nostro metodo di predire le Intersezioni è impreciso, e che sarebbe importante capire come fanno a farlo le altre razze.

Se non ricordo male, ha anche detto che gli Arcani usano degli strumenti particolari per osservare il cielo, assieme ad una serie di calcoli matematici. Se riuscissi a trovare un libro che li descrive… devo assolutamente cercarlo.>>

Il ragazzo si alza, e inizia a dirigersi verso la porta della biblioteca. Continua a pensare ad alta voce.

<<però... questa è un’ occasione unica. Dedicarsi solo allo studio degli astri sarebbe uno spreco. Se avanzasse tempo, o se non riuscissi a trovare nulla su questo argomento… penso che proverò a vedere se riesco a trovare anche qualche informazione sui Golem.>>



Il ragazzo esce all’ aperto. La fresca aria della sera lo solletica in viso, e si rende conto solo in quel momento di avere una gran fame.

Sospira. <<speriamo vada tutto bene. Per una volta, voglio rendere Barnaba fiero di me.>>


<<spero proprio di trovare qualcosa di importante. In ogni caso… se non dovessi trovare proprio nulla…>>

Il Sapiente apre la scarsella, e ne tira fuori una piccola runa luminescente.

<<come li aveva chiamati Barnaba? Protocollari? Sigillari? Insomma, quei luoghi sigillati dove gli Efori di un tempo hanno messo il loro sapere… e che gli Arcani di oggi non riescono più ad aprire.>>

<<se dovessi trovarne uno… beh… potrei provare ad aprirlo con questa Runa dell’ Apertura che ho comprato alla scorsa intersezione. Non sono un runista, ma ho abbastanza soldi per pagarne uno. Penso ci abbiano provato già gli Arcani, ma io potrei potenziare la runa con un rituale. Fare un tentativo non guasta. Come si dice... la fortuna aiuta gli audaci!>>

E con quelle parole, lo Sparviero scompare nella luce calante della sera.
 
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